Ferrovie e strade è una rivoluzione infrastrutturale
Una vera e propria rivoluzione infrastrutturale quella che aiuterà Genova e la Liguria ad uscire dall’isolamento, attraverso il completamento di grandi interventi che comprendono il traffico su ferro, quello su gomma ei trasporti navali. Opera simbolo è il Terzo Valico, parte integrante del corridoio Ten-T Reno- Alpi, che, dal 2019, è accorpato con il progetto per il nodo ferroviario genovese. Un’infrastruttura che permetterà di collegare ad alta velocità Genova, e il supporto, a Milano, ma anche di separare flussi di traffico fra treni regionali e convogli a lunga percorrenza o merci grazie al quadruplicamento della tratta Voltri-Sampierdarena al sestuplicamento della Principe- Brignole, e al collegamento diretto con i bacini di Sampierdarena e Pra’. L’opera, del valore di 7,7miliardi di euro, è arrivata a una realizzazione complessiva del 63% con le attività di scavo per i tunnel del valico che hanno raggiunto l’83%. E la separazione tra il traffico merci e quello urbano è anche l’obiettivo principale di un’altra opera strategica di cui si parla da molto tempo, la Gronda che ha visto, a dicembre, l’avvio del lotto zero che servirà per porre le basi dell’infrastruttura. Un intervento da 4,6 miliardi, finanziato da Autostrade per l’Italia, che permetterà di raddoppiare l’autostrada A10 e potenziare il nodo A7/A12, attraverso una serie di gallerie e viadotti. Questo consentirà ai mezzi pesanti e al traffico diretto verso il Nord Italia di bypassare la città, con la previsione di un declassamento dell’attuale A10 nel Ponente cittadino. Il trasporto su gomma, comunque, è quello maggiormente interessato dalle nuove infrastrutture visto che tra le opere compensative per il crollo di Ponte Morandi sono previste anche altre infrastrutture come il tunnel subportuale di Genova, per un valore di 722 milioni, e quello della Fontanabuona, che costerà circa 230milioni.
L’ultimo capitolo riguarda i traffici marittimi con i lavori per la nuova diga, la prima grande opera strategica che si realizza in Italia con i fondi complementari del Pnrr. Un intervento che prevede un investimento di 950 milioni nella prima fase e che si svilupperà su 6.3 km permettendo accesso e manovre in sicurezza anche perle grandi navi porta container fino a 450 metri di lunghezza e quelle da crociera World- class con una migliore separazione fra traffici commerciali e passeggeri.
Un progetto ardito che poggerà su fondali profondi fino a 50 metri e che prevede l’impiego di cassoni prefabbricati, alti 33 metri posizionati su7 milioni di tonnellate di materiale roccioso.
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