Per ripristinare arterie e ferrovie serve un tesoretto da 600 milioni

Riaprono le prime tratte tra Rimini, Forlì e Ravenna. Salvini: «Priorità alla sicurezza»

Obiettivo «ritorno alla normalità entro questa settimana». Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini già nel vertice di sabato che si era tenuto a Bologna, in Prefettura, con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva assicurato massimo impegno per «un territorio che va infrastrutturato e messo in sicurezza» dopo l’alluvione che  avrebbe provocato danni alle infrastrutture tra rete viaria e ferrovie che ammontano ad almeno 620milioni.

Nel dettaglio per la Città metropolitana di Bologna i danni alla viabilità ammonterebbero a 110milioni di euro; per la provincia di Forlì-Cesena, ne servirebbero 95 di milioni, a cui si aggiungono, per la sola viabilità comunale,42,5milioni a Cesena, 2-3 milioni a Bertinoro e 1,7 milioni a Galeata. Nel ravennate, una prima stima oscilla tra 120 e 150 milioni di euro. Nel Riminese, al momento ci sarebbero 8 milioni di danni, a cui vanno aggiunti per la viabilità comunale 1milione a Rimini, 700.000 euro a Maiolo e 4 milioni a Sant’Agata Feltria. Per quanto riguarda la parte di competenza di Anas, quindi viabilità statale, la stima è di 100 milioni di euro di danni.

Poi c’è tutta la parte delle ferrovie i cui danni ammonterebbero a 105 milioni, di cui 90 per infrastrutture in capo a Rfi e 15 di competenza di Fer. Sabato Salvini aveva rinviato previsioni per rispetto del presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stava rientrando in Italia, ma aveva chiarito: «Preferisco dare numeri quando abbiamo certezze, c’è anche un ministro dell’Economia che quantifica il limite di quello che si può fare. E permuoversi in fretta alla ricostruzione occorrerà associare norme di emergenza», aveva detto il vicepremier. Ieri il ministero ha ufficializzato gli interventi già effettuati: sono state riattivate le tratte ferroviarie Rimini-Forlì (direttrice Adriatica) e Ravenna- Rimini, limitando l’interruzione della linea Bologna-Rimini al tratto compreso fra Faenza e Forlì,15 chilometri che mancano per garantire il ripristino del collegamento nord- sud sulla direttrice Adriatica. Proseguono intanto i lavori nel tratto ancora interrotto con l’obiettivo di riaprire interamente la linea prima del ponte del 2 giugno, cercando di anticipare l’attivazione per quanto possibile. È tornata a pieno regime e senza riduzioni di velocità la circolazione dei treni di Alta velocità sulla linea Firenze- Bologna. Le ispezioni e il lavoro di ripristino continuano senza sosta anche sulle altre linee oggi interrotte nel Ravennate. Al lavoro sul territorio va aggiunto l’impegno degli uffici del Mit, per sbloccare al più presto almeno 1,7 milioni di euro come «atto proprio» per interventi di rapida realizzazione come pulizia, ripristino e messa in sicurezza di alcune strade soprattutto nei piccoli Comuni. Altri fondi (circa 1,35 milioni) sono destinati alla sistemazione di edifici delle forze dell’ordine gravemente danneggiati: al momento i tecnici del ministero hanno individuato quattro interventi in provincia di Forlì Cesena (il centro di addestramento della polizia e tre caserme dei carabinieri), tre interventi nel Ravennate (tra cui un commissariato e un edificio della capitaneria di Porto). A proposito di capitanerie di porto, il Mit erogherà fondi anche per sistemare sedi e alloggi a Cattolica, Cesenatico, Cervia e Rimini. Ieri Salvini ha ribadito che, al di là del mutamento climatico, «in Emilia-Romagna abbiamo bisogno di dighe, invasi, laghi, di vasche di laminazione. Dobbiamo potere dragare i fiumi, torrenti, dighe e dobbiamo potere trattare non da rifiuto il fango che verrà spalato o la ghiaia che verrà tolta dal greto dei fiumi, ma come materiale dare investire in altri lavori. Poi basta con lo pseudo ambientalismo ideologico» che ha contribuito a far sì che nel corso degli anni si sia fatto poco o nulla per prevenire il dissesto idrogeologico».

Tutto in attesa delle decisioni complessive che prenderà oggi il governo dal punto di vista economico.

La Verità di Sarina Biraghi

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