Il terzo valico è finito. Nel tunnel
INIZIATI DIECI ANNI FA, I LAVORI PER I 53 CHILOMETRI CHE DEVONO PORTARE L ALTA VELOCITÀ DA GENOVA A MILANO ARRANCANO. TRA PROBLEMI GEOLOGICI, PROCESSI E AMIANTO.
IL PIÙ LUNGO D’ITALIA
Benvenuti al Terzo Valico, passante ferroviario che collegherà con un nuovo tracciato (il terzo) questa volta ad alta velocità/capacità,Genova a Milano, il più grande porto del neo al corridoio Sud-Nord verso Rotterdam e a quello Est-Ovest tra KievTriesteTorinoLione. Una dorsale appenninica di 53 chilometri quasi tutti in galleria, con un tunnel di 27 chilometri, il più lungo d Italia. Costo complessivo 7 miliardi e 869 milioni di euro. E il taglio del nastro a fine 2024?
Rimandato. E a fine 2025? Anche.
Calogero Mauceri, commissario straordinario governativo, assicura il completamento entro il 2026: «Confermiamo, invece, il 2024 per l ultimazione del Nodo di Genova». Infatti, se il tratto appenninico arranca, va meglio il collegamento tra il capoluogo ligure, il suo porto e la tratta ad alta velocità/capacità, tanto che a febbraio è stato comunicato l avanzamento all 83% degli scavi. In questo passante metropolitano transiteranno 46 treni ogni 24 ore – ciascuno lungo 700 metri– che saranno composti alla stazione del Campasso e passeranno tra le case. Qui i No Tav non sono agguerriti come in Val di Susa, ma fra gli abitanti corre la paura: «La strage di Viareggio insegna» ricorda Enrico D’Agostino, presidente del Comitato Liberi Cittadini di Certosa, «anche se il sindaco assicura che non viaggeranno treni merci con infiammabili ed esplosivi, ciò non sta scritto da nessuna parte». Ma questa è un altra storia.
RISCHIO CROLLI
I ritardi sul valico dell’Appennino sono dovuti alle rocce instabili nelle faglie di incontro fra Liguria e Piemonte. Per scongiurare crolli, sono stati cambiati i progetti. «E per i restanti chilometri» spiega Mauceri «i tempi di realizzazione sono legati ai risultati che otterremo con le prove Tmb». Ovvero, con le Tunnel Boring Machine: le talpe che sono state fermate lo scorso ottobre e dovrebbero ripartire nei prossimi giorni. Nel ricordare che nei suoi tre anni di gestione sono stati realizzati ben 40 chilometri di gallerie, il commissario confessa «una situazione difficilissima, che ha richiesto più di 30 perforazioni, ciascuna profonda 300 metri, per investigare l ammasso roccioso». Tant’è che alle imprese affidatarie sono stati trasmessi gli adeguamenti e, inevitabilmente, un nuovo cronoprogramma.
«E però mi sembra ottimistico il termine del 2026, qui si slitta al 2027» dice Federico Pezzoli, segretario generale di Fillea Cgil Genova «c è un contenzioso tra Rfi e Cociv, fra varianti ai progetti e costi aggiuntivi, che al momento Rfi non riconosce. La situazione strozza Cocive, a cascata, le altre ditte». Una filiera di oltre 2.300 imprese, che dà lavoro a 5 mila persone: per una parte di queste fra gennaio e febbraio è scattata la cassa integrazione. Rfi e Cociv confermano i problemi ma garantiscono il recupero dei tempi, d ora in avanti.
OFFERTE ZERO
L ultima frenata al Terzo Valico è arrivata il 14 novembre 2022, coi bandi di gara relativi alla posa di barriere fonoassorbenti nel tratto Pozzolo FormigaroTortona andati deserti: otto chilometri a cielo aperto. Pezzoli spiega che il Covid e la guerra in Ucraina hanno fatto lievitare i costi «e le grandi imprese del settore rischiano di lavorare sottocosto». Ma non è la prima gara deserta. Già il 13 settembre il nulla di fatto per “i lavori di armamento della linea ferroviaria”: base d asta 95 milioni di euro (più Iva). Oltre ai magistrati, anche i sindacalisti dicono che prima gli addetti alla stesura dei capitolati di gara gonfiavano i prezzi, affidavano gli appalti a ditte “amiche”e avevano un ritorno con le mazzette, ora non più.
In ogni modo, «parliamo di un opera particolarmente complessa», sottolinea il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi (Lega). Ballano 3 miliardi e 400milioni di euro, finanziamenti del Pnrr con clausola di ultimazione dei lavori entro il 2025. Si rischia di perderli. Anche perché lo scorso dicembre l Autorità nazionale anticorruzione ha alzato il cartellino giallo contro Rfi e Cociv «sulla violazione dei vincoli sottoscritti con l Ue per l affidamento del 60 per cento degli appalti a imprese terze e con bando di gara pubblica». Marco Rettighieri, presidente di Cociv, si limita a far sapere di «aver preso atto di tutto ciò». Rixi, se da una parte dice di aver chiesto a Salini di accelerare i tempi, aumentando il numero di operai e armando il tratto ferroviario mentre si scava in galleria, dall’altra avverte committente e general contractor: «Bisogna tenere i tempi del Pnrr, collaudare l opera a gennaio 2026 e chiudere i conti al massimo entro giugno dello stesso anno». Giuseppe Filetto
Repubblica